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La steppa magredile - S.Vaccher ©

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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HOMEPAGE DELLA Z.P.S. MAGREDI DI PORDENONE
I LUOGHI INTERESSATI DAL PROGETTO
IL PIANO DI GESTIONE
GLI HABITAT DEI MAGREDI DI PORDENONE
LA FLORA DEI MAGREDI DI PORDENONE
LA FAUNA DEI MAGREDI DI PORDENONE
IL PROCESSO PARTECIPATIVO

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INDIVIDUAZIONE DELLA ZPS

Per l’individuazione dell’attuale perimetro della ZPS si è fatto riferimento all’IBA (Important Bird Area) - “Magredi di Pordenone” che costituisce il riferimento ufficiale di valenza scientifica riconosciuta in sede europea. L’inventario IBA ha individuato, su base nazionale attraverso criteri scientifici, le più importanti aree per la tutela delle specie indicate negli allegati alla Direttiva Uccelli. Tale strumento è stato realizzato da BirdLife International nel 1989 e successivamente aggiornato nel 2000-2002. L’Amministrazione regionale con DGR 1835 del 28 luglio 2006 ha avviato il procedimento per l’individuazione della ZPS “Magredi di Pordenone” prendendo atto degli elaborati dell’IBA 2002 e del successivo aggiornamento dello studio svolto dalla LIPU nel 2005 su incarico della Direzione Centrale risorse agricole, forestali e montagna.
L’indagine del 2005 aveva definito un primo perimetro validato dal Comitato tecnico scientifico per i parchi e le riserve, tale studio costituisce quindi un riferimento fondamentale per la perimetrazione definitiva della ZPS “Magredi di Pordenone” approvata con la DGR 1018 del 4 maggio 2007.

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PERCHÈ LA ZPS È COSÌ IMPORTANTE?

Di seguito vengono messi in evidenza gli aspetti tecnici e scientifici e gli aspetti avifaunistici che hanno condotto all’individuazione dell’IBA e quindi della ZPS.
Si tratta di un’area di rilevanza primaria per molte specie legate ad ambienti prativi ed ambienti steppici come l’Albanella minore (Circus pygargus), l’Averla cenerina (Lanius minor), l’Averla piccola (Lanius collurio). È la più importante area a livello regionale per quanto riguarda l’Occhione (Burhinus oedicnemus), il Calandro (Anthus campestris), il Succiacapre (Caprimulgus europaeus), l’Ortolano (Emberiza hortulana). L’IBA è rilevante anche come area di sosta per i rapaci in migrazione come: l’Albanella minore (Circus pygargus), l’Albanella reale (Circus cyaneus), il Falco di palude (Circus aeruginosus), il Nibbio bruno (Milvus migrans), il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) e il Falco cuculo (Falco vespertinus). Un tempo era anche un’area di sosta per le Gru (Grus grus). Per molti rapaci che nidificano nelle vicine prealpi come l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), il Biancone (Circaetus gallicus), il Falco pellegrino (Falco peregrinus), il Gufo reale (Bubo bubo), il Nibbio bruno è di fondamentale importanza come area trofica, cioè di alimentazione. Nell’area IBA è presente il più importate dormitorio invernale di Albanella reale (Circus cyaneus) della regione.

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confronto tra le superfici delle diverse aree individuate

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perimetri

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