IL SIC MAGREDI DEL CELLINA - VEGETAZIONE E HABITAT

 

UN SITO RICCO DI SPECIE VEGETALI

La ricchezza biologica dei magredi, oltre che dipendere dalla loro particolare ecologia e collocazione è amplificata dalla posizione privilegiata di crocevia della nostra regione e quindi dalla sovrapposizione dei differenti areali su cui gravitano le varie specie vegetali.In particolare nei magredi si riconosce un contingente di specie botaniche di origine illirica (versante Adriatico della penisola Balcanica), subpontica (regioni al margine del Mar Nero) ed alpina cioè trasportate continuamente da monte verso valle lungo gli alvei fluviali per azione dei corsi d'acqua, tale fenomeno è chiamato fluitazione o dealpinismo. Si riconosce inoltre un contingente di specie endemiche, cioè originarie del particolare contesto locale in cui si trovano i magredi.

 

DALLA VEGETAZIONE PIONIERA DEI GRETI AI MAGREDI EVOLUTI DEL DANDOLO

Uno degli aspetti più importanti dei Magredi del Cellina è rappresentato dalla presenza di tutta la sequenza tipica delle associazioni vegetazionali di prato arido che a partire dal greto, cioè dalle condizioni più primitive del suolo, si sviluppa fino a raggiungere gli stadi più evoluti in corrispondenza dei terrazzi fluviali più periferici e della piana alluvionale (la parte più distante rispetto al corso d'acqua). A partire dal termine delle ultime glaciazioni, il torrente ha cominciato ad incidere i propri depositi formando una serie di livelli (terrazzi fluviali) in cui suolo e vegetazione appaiono più maturi ed evoluti man mano che ci si sposta in posizione più periferica rispetto al fiume.Sul greto sono presenti specie pioniere a partire dalle quali, mediante una successione che contempla i magredi più primitivi, si raggiunge lo stadio dei crisopogoneti più evoluti (vegetazione in cui prevale la graminacea Chrysopogon gryllus). Quest'ultima vegetazione si presenta come una prateria continua che si sviluppa su un suolo arido relativamente maturo e "ferrettizzato" (cioè rossastro per la presenza superficiale degli elementi chimici meno solubili e poco dilavabili come gli ossidi di ferro e alluminio). Nei magredi del Cellina quindi sono presenti tutti gli stadi, dal meno al più evoluto, che caratterizzano l'habitat di interesse comunitario identificato dal codice 62A0. I Magredi del Cellina oltre a rappresentare l'orizzonte di prati stabili più vasto dell'intera area padana sono anche il luogo in cui l'intera sequenza evolutiva sopra evidenziata appare meglio rappresentata e costituiscono, anche per questo, un ambiente unico non solo nel contesto nazionale ma anche europeo. Negli ambienti più primitivi dei magredi del Cellina sono presenti molte specie rare e particolari fra cui si ricordano: la violacciocca alpina (Matthiola fruticolosa), la poligala (Polygala nicaeensis forojulensis), la genista sericea (Genista sericea), il lino delle fate (Stipa eriocaulis ssp. austriaca), la crambe di tataria (Crambe tataria). Quest'ultima è una specie d'interesse comunitario i cui magredi del Cellina rappresentano l'unica stazione di presenza in Italia. Nei punti di contatto tra i magredi e la vegetazione pioniera dei greti è presente il raro ed endemico cavolo friulano (Brassica glabrescens), una specie botanica esclusiva dei magredi del Cellina ed inserita nell'elenco delle specie di interesse comunitario.

 

HABITAT D'INTERESSE COMUNITARIO

Di seguito sono riportati i tre principali habitat di interesse comunitario in percentuale di copertura.

62A0 Formazioni erbose secche della regione submediterranea orientale (Scorzoneretalia villosae) 53%

3220 Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea 31%

3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix elaeagnos 4% 

Regione FVG